Hai mai fatto un test per controllare il tuo udito? Se si, allora forse sai già cos’è un audiogramma, ma per togliere eventuali dubbi ti consigliamo di continuare la lettura.
Le indagini della soglia uditiva si riassumono spesso con il termine “esame audiometrico”, il cui risultato è, appunto, l’audiogramma.
Esistono però diversi tipi di misurazione racchiusi con questo termine. Alcuni di essi vengono eseguiti in una cabina insonorizzata, mediante cuffie, inserti (Audiometria Tonale Via Aerea, Audiometria Vocale) o archetto vibrante (Audiometria Tonale Via Ossea). Altri vengono eseguiti in una apposita stanza, dotata di altoparlanti (Audiometria Tonale e Vocale in Campo Libero). I vari test non sono tra loro alternativi, ma servono ciascuno ad indagare un determinato aspetto.
In questo articolo ci concentreremo sull’Audiometria Tonale Via Aerea (V.A.) e Via Ossea (V.O.).
Audiometria Tonale V.A. e V.O.
L’AUDIOGRAMMA TONALE è un grafico che mette in relazione l’intensità (vale a dire il “volume”) con la frequenza (vale a dire il “timbro”). L’intensità si misura in Decibel (dB), mentre la frequenza in Hertz (Hz).
Durante il test vengono inviati suoni con intensità e frequenza diversi e si inserisce nel grafico un simbolo che indica la minima intensità percepita per ciascuna frequenza, in modo da ricavare la soglia uditiva.
Quest’ultima fornisce le indicazioni sulla sensibilità uditiva del soggetto, distinguendo tra le due orecchie, in quanto queste possono avere situazioni acustiche anche molto differenti.
*Esistono diversi tipi di cali uditivi, il più comune è quello dovuto all’età (presbiacusia), nel quale le prime frequenze colpite sono quelle acute, rendendo la curva dell’audiogramma di fatto una linea diretta verso il basso.
La valutazione della soglia uditiva via aerea e via ossea permette allo specialista di capire non solo la presenza o meno di un calo uditivo, ma anche se si tratta di un problema “percettivo o neurosensoriale” (localizzato nell’orecchio interno) o di natura “trasmissiva” (localizzato nell’orecchio esterno o in quello medio).
Nell’asse orizzontale sono riportate le frequenze dei suoni (misurate in KHz o Kilohertz) che verranno inviati al paziente durante il test dell’udito. Sono disposte partendo da quelle di timbro “grave o basso” sul lato sinistro, fino a trovare quelle “acute o alte” verso destra. Sull’asse verticale invece troviamo l’intensità del suono misurata in dB (decibel). Il volume cresce andando verso il basso.
L’audiogramma di una persona normoudente presenta tutti i simboli tra i -10 e i 20 dB. Se i simboli si trovano sotto i 20 dB, indicano un calo di udito. Quando la media dell’intensità rilevata per le frequenze comprese tra i 500 Hz e i 4 KHz è superiore a 35 dB è fortemente consigliabile l’utilizzo di apparecchi acustici, in quanto la comprensione di molti suoni fondamentali per la comprensione delle parole è compromessa.
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