SORDITA’ VS CALO DI UDITO – SENTIRE MENO NON SEMPRE SIGNIFICA ESSERE SORDO
L’udito è uno dei nostri 5 sensi, con gusto, tatto, vista e olfatto; ma in particolare è quello che ci permette di metterci in comunicazione con gli altri. È per merito suo se possiamo ascoltare una melodia o la nostra canzone preferita, sentire le parole dei nostri cari e delle persone che ci circondano e udire i suoni che quotidianamente ci accompagnano. L’udito infatti ha la funzione di catturare i suoi attraverso l’orecchio e, dopo una serie di passaggi, trasmetterli al cervello per il riconoscimento e l’analisi.
Nella vita di tutti i giorni, le persone che hanno difficoltà a sentire, vengono definite “sorde”, ma questo termine non è del tutto corretto in quanto racchiude diversi significati e differenti gradi di gravità.
Nello specifico, la patologia che ha come effetto il calo parziale dell’udito, in campo medico, è chiamata ipoacusia. In particolare, si tratta di un abbassamento dell’udito di entità variabile dovuto a molteplici cause di natura anche molto diversa, e non per ultimo al processo di invecchiamento (in cui questa condizione prende il nome di presbiacusia).
Quando invece la perdita è totale si parla di cofosi se il danno riguarda entrambe le orecchie o di anacusia se la patologia invece va a colpire un singolo orecchio.
Possiamo fare altre due distinzioni nella classificazione delle ipoacusie: una per gravità e l’altra sulla base di quale sia la parte (o sede) del sistema uditivo che causa il danno acustico.
Nel primo caso distingueremo ipoacusie: lievi, medie, gravi e profonde. La valutazione viene fatta sulla gravità, ossia sul grado di perdita che viene rilevato attraverso l’esame dell’udito della persona.
Nel secondo caso invece si dividono in: trasmissiva, neurosensoriale e mista. Nelle ipoacusie di tipo trasmissivo il danno è di solito localizzato nella parte che “fa entrare il suono nell’orecchio” o in quella esterna (padiglione). In quelle neurosensoriali, invece, il danno è più interno: ci sarà un problema a livello della coclea o del nervo acustico che porta suono al cervello. Infine le ipoacusie miste sono contemporaneamente sia trasmissive che neurosensoriali.
In ogni caso per poter capire in modo certo se è presente un calo di udito è consigliabile effettuare un test dell’udito. Per identificare il tipo di ipoacusia è però necessario svolgere una valutazione più accurata, che permetta di inquadrare correttamente l’eventuale problema.
Se hai il dubbio che tu o una persona a te cara abbia un calo di udito, ti consigliamo di partecipare alla nostra CAMPAGNA DI PREVENZIONE GRATUITA. Potrai fare un accurato controllo dell’udito nei nostri centri acustici con uno dei nostri specialisti e conoscere lo stato di salute del tuo udito.